L’oro nero dell’Alta Valle del Sele: il Tartufo nero di Colliano.

A Colliano, nell’Alta Valle del Sele, all’ombra di faggi e querceti, cresce, spontaneo, l’oro nero della gastronomia locale: l’omonimo tartufo nero.
#Comunitàresilienti ci porta alla scoperta di questo tubero, ripercorrendo, insieme ai protagonisti e agli attori locali, le tappe salienti che hanno portato alla notorietà di questo prodotto, dalla sua scoperta, avvenuta quasi per caso negli anni sessanta del secolo scorso, al percorso di valorizzazione e crescita che trova nella quasi trentennale mostra-mercato, una delle sue massime espressioni, coinvolgendo l’intera comunità.
Dagli esperti cercatori, alle aziende di trasformazione, al comparto gastronomico e della ristorazione, alle attività ricettive e turistiche, fino a quelle artistiche e dell’artigianato locale: tutti, indistintamente, parte di questo processo di sviluppo resiliente che il tartufo ha contribuito ad innescare.

Comunicazioni per i beneficiari in merito alle domande di pagamento

Con riferimento alle domande di pagamento (in particolare per le richieste di anticipazione) presentate dai beneficiari di finanziamenti a valere sui bandi di misure attivate dai GAL, la Regione Campania ed il GAL I Sentieri del Buon Vivere ricordano e specificano quanto segue:

  • in fase di compilazione delle domande sul portale SIAN, è necessario allegare tutta la documentazione prevista dalle Decisioni Individuali di Concessione e/o dal bando di misura (es: comunicazioni inerenti all’inizio lavori, alle coordinate bancarie, fatture, ecc).

Tale richiesta nasce dall’esigenza di velocizzare i tempi relativi all’istruttoria delle domande di pagamento, consentendo ai tecnici ed ai funzionari incaricati di procedere tempestivamente nella verifica delle condizioni di ammissibilità delle richieste stesse.

 

“Territorio, tradizione, innovazione: storie di giovani imprenditori”

Le storie di chi resta, o di chi torna, sono intrise di sogni e di speranze che, al di là dei luoghi e delle diverse realtà di appartenenza, contribuiscono ad accomunare e ad avvicinare i loro protagonisti.

Mossi dall’orgoglio di portare avanti le tradizioni di famiglia, o dalla soddisfazione di mettere a frutto competenze acquisite altrove, questi giovani e tenaci imprenditori si impegnano costantemente, e non senza difficoltà, per contribuire a creare una comunità viva, accogliente e resiliente per se stessi e per quelli che verranno.

Lavoro e Resilienza: l’esperienza dei tosatori di Ricigliano.

Quella della tosatura, a Ricigliano, è una pratica antica tramandata da generazioni, le stesse che, da secoli, portano avanti la pastorizia e le tradizioni ad essa legate, come la Turniata di San Vito. Una sorta di circolo virtuoso che consente ai vari elementi che compongono il sistema sociale ed economico locale di coesistere e superare il tempo e le difficoltà.

La storia dei suoi tosatori è un esempio di come, di fronte alle avversità, la comunità ed i suoi giovani sono stati capaci di trasformare un problema in una opportunità.

Scegliendo di portare avanti un mestiere antico, espressione di una lunga tradizione familiare e di un know-how consolidato e non disperso nella memoria, questi ragazzi hanno vinto una partita importante contro la mancanza di opportunità lavorative, contro la necessità di dover andare via, contro l’abbandono e lo spopolamento delle aree interne. E non solo. Attraverso l’innovazione tecnologica ed il miglioramento delle competenze, hanno la possibilità di offrire servizi qualificati ed a costi competitivi, che consentono ad un settore importante dell’economia locale, il comparto zootecnico ovicaprino, di continuare ad esistere ed operare.

L’auspicio è che, come avvenuto per la pratica della tosatura, anche la lana, prodotto finale di questo processo possa, presto, svestirsi dei panni di rifiuto speciale, per diventare essa stessa opportunità di sviluppo e di crescita, innescando nuovi meccanismi di resilienza per l’intera comunità.

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