Eco-turismo a Controne: il Parco delle Sorgenti.

Controne, piccolo comune dell’entroterra salernitano, già meta di un consolidato turismo gastronomico legato alla produzione ed al consumo dell’omonima varietà di fagioli, è anche terra di sole, come ricorda l’etimologia del nome stesso (contra helion, esposto al sole), di monti, gli Alburni, e di sorgenti, le cui acque costituiscono una risorsa preziosa per l’economia locale, principalmente caratterizzata da produzioni agricole di pregio (olio extra-vergine di oliva e legumi).

La presenza del fiume e delle limitrofe aree naturalistiche ha consentito, negli anni, lo sviluppo di iniziative imprenditoriali, seppur di piccola scala, di taglio turistico-ricreativo, fino a concepire e realizzare, attraverso l’azione congiunta dell’Amministrazione e dei giovani della comunità locale, il Parco Turistico delle Sorgenti, una vera e propria struttura balneare situata lungo le sponde del fiume Calore, e dotata di aree pic-nic, ristorazione, solarium, ecc.

Un luogo da vivere in totale tranquillità, immersi nel verde della natura e nel fresco delle acque, lontani dal turismo costiero di massa, e a pochi passi dalle tante risorse che il territorio offre: boschi, montagne, grotte, ecc.

 

 

 

Castelcivita: storia, natura, gastronomia.

A Castelcivita, ai piedi degli Alburni, storia, natura e gastronomia si fondono, diventando emblema di turismo ed ospitalità.

Il borgo custodisce perfettamente le sue origini medievali e si presenta, tuttora, come una fortezza arroccata sulla roccia, la cui sommità è occupata da una imponente torre. Case a cascata, vicoli, e piazzette proteggono, da sguardi indiscreti, importanti opere artistico-religiose del periodo greco-bizantino e pre-romanico.

La montagna restituisce, a chi la vive e la cura, frutti autentici che vanno ad arricchire il paniere delle eccellenze locali, come i funghi porcini e le patate di montagna, entrambi oggetto di percorsi di valorizzazione e promozione da parte della comunità locale.

Le Grotte, principale attrazione turistica del territorio, ed il fiume Calore, meta di campeggiatori e di balneazione, incrociano le loro strade in prossimità del ponte Pestano, o ponte di Spartaco, nel punto in cui, secondo la leggenda, Spartaco avrebbe combattuto una delle sue più importanti battaglie.

Qui, dove il tempo sembra scorrere più dolcemente, non è possibile immaginare forme di sviluppo e di accoglienza che non siano accompagnate dai lenti rintocchi delle campane, dal fluire delle acque, e dall’eco dei monti.

Calabritto e le sue risorse: l’antico borgo di Quaglietta

Il territorio di Calabritto, piccolo comune irpino alle pendici del Monte Cervialto, si caratterizza per la presenza di risorse naturalistiche ed architettoniche di incontaminata bellezza. Da una parte i Monti Picentini con le loro vette, i sentieri, i corsi d’acqua e le cascate; dall’altra l’antico borgo di Quaglietta, fortificazione medievale che, dall’alto dello sperone roccioso sul quale fu  edificata, domina la circostante Valle del Sele.

Il borgo, fedelmente recuperato grazie ad una serie di interventi di riqualificazione, si presenta nella sua struttura originaria, in un intreccio di vicoli, stradine e case che conducono al Castello e rivive, in tutta la sua autenticità, nella veste di “Albergo Diffuso”.

Il successo dell’iniziativa risiede, tutto, nei suoi elementi fondanti: spirito imprenditoriale, attaccamento al territorio di appartenenza, resistenza e cooperazione tra le parti (istituzioni, associazioni, comunità).

Laviano: il turismo e la memoria.

A Laviano, comune dell’Alta Valle del Sele tra i più colpiti dal sisma del 1980, memoria, resistenza e voglia di riscatto si fondono, simbolicamente, in un ponte, quello tibetano, realizzato ed inaugurato nel 2015, per volontà dell’Amministrazione comunale e delle Associazioni locali, nel duplice intento di rappresentare il segno tangibile di un turismo che riparte e quello intangibile, ma altrettanto significativo, di un immaginario collegamento tra un passato che non c’è più ed un futuro ancora tutto da scrivere.

Il ponte, moderna opera d’ingegneria sospesa ad oltre 80 mt d’altezza, regala panorami e scenari mozzafiato, collegando, virtualmente, storia e natura. Da una parte quello che rimane del Castello Medievale, dall’altra boschi, montagne e sentieri inesplorati. Nel mezzo, l’identità culturale di un’intera comunità intenta a costruire nuovi scenari di sviluppo possibili.

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